Recentemente è sbarcata su Netflix una nuova avvincente serie, Squid Game, di produzione sud coreana che ha fatto immediatamente parlare di sé per i numerosi consensi ricevuti dal pubblico che si è subito appassionato.
Di cosa parla
Squid Game, letteralmente Gioco del calamaro, un gioco in voga anni fa nel Paese asiatico, vede un nutrito gruppo di persone problematiche e piene di debiti invitate a partecipare ad una serie di giochi per bambini con un montepremi finale altissimo. Presto però tutti si renderanno conto che un simile montepremi ha uno scotto ancora più alto: chi perde, muore. E ad ogni morte la cifra si alza ulteriormente.
La curiosità di questa serie è che alcuni particolari sono reali, come ad esempio il numero di telefono su un biglietto da visita apparso nel primo episodio, che appartiene pare ad una donna di Gyenoggi, una provincia della Corea del Sud poco distante da Seoul. Pare che l’ignara signora abbia ricevuto migliaia di telefonate da gente che chiede di partecipare al gioco.
Nell’ultima puntata si intravede invece un conto corrente sullo schermo di un bancomat, anch’esso a quanto pare realmente esistente.
Di chi è il conto
Il conto appartiene ad uno dei produttori della serie inserito questa volta consapevolmente, e la cosa incredibile è che alcuni telespettatori gli hanno inviato dei soldi!
Infatti il regista Hwang Dong Hyuk ha rivelato:
Abbiamo stretto un accordo con il team direttivo per poter utilizzare quel conto. Ho anche saputo che quel produttore sta ricevendo versamenti pari a 456 won da parte dei fan di Squid Game.
Per inciso la cifra è irrisoria, 456 won corrispondono a 0,33 centesimi di euro, ma il numero è importante per la serie e ricorre spesso. I partecipanti iniziali sono 456, il montepremi in palio è di 45,6 miliardi di won e infine il protagonista è il numero 456.
Cosa spinga delle persone poi a versare dei soldi seppur pochi su un conto corrente visto in tv questa è un’altra storia; in ogni caso il conto è stato chiuso.
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