La mente umana è un qualcosa di eccezionale ma a volte ci sono dei cortocircuiti che portano dei disturbi, piccoli o grandi, che sembrano davvero incredibili; alcuni curabili facilmente e altri che richiedono anni di terapia. Sovente portano l’interessato in ospedale a causa persino di conseguenze sulla salute. Avete mai sentito parlare della tricofagia?
La tricofagia o Sindrome di Raperonzolo
È un disturbo compulsivo che porta a mettere in bocca i capelli ed ingerirli, spesso inconsciamente. Questo può portare a danni estremamente gravi per la salute poiché la cheratina di cui sono formati non viene processata dal corpo umano, per cui tendono ad aggrovigliarsi nello stomaco e nell’intestino, formando una matassa chiamata tricobezoar.
Su Scienzdirect viene riportato l’incredibile caso di una ragazzina di 13 anni affetta da questo disturbo:
La sindrome di Rapunzel è una complicanza estremamente rara di un tricobezoario gastrico. […] Il paziente aveva tricotillomania e tricofagia per 11 anni prima della presentazione. Una tomografia computerizzata addominale ha mostrato una massa eterogenea che occupava l’intera cavità dello stomaco con estensione nel digiuno.
E spiega come hanno fatto la scoperta:
Una paziente di 13 anni proveniente da una zona rurale è stata portata al Pronto Soccorso con denunce di dolore, distensione addominale per 10 giorni e gonfiore su tutto il corpo a maggior ragione al viso (soprattutto intorno agli occhi) e agli arti inferiori per 2 settimane.
L’operazione
Infine l’operazione per rimuovere la massa:
La laparotomia esplorativa con gastrotomia con recupero completo della massa è stata eseguita in anestesia generale. Per-operatoriamente, la massa occupava quasi tutto il lume e si conformava alla forma dello stomaco.[…] tutta la massa con l’estensione è stata recuperata completamente ed è composta da capelli, cibo non digerito e materia vegetale con aria intrappolata.
Poi spiegano come si formano i tricobezoari:
I capelli essendo scivolosi, rimangono intrappolati nelle pieghe della mucosa gastrica, sfuggendo alla propulsione peristaltica. Sempre più capelli si conglomerano e formano una massa a forma di stomaco. Il muco secreto nello stomaco ricopre questo tricobezoario e gli conferisce una superficie lucida e scintillante e l’acido secreto nello stomaco denatura la proteina del capello che conferisce il colore nero al bezoario. La fermentazione e la decomposizione del cibo intrappolato, specialmente il grasso, porta al caratteristico odore di rancido nell’alito e nel bezoar del paziente.
Ovviamente è poi necessaria una terapia psicologica per non cadere nuovamente nell’abitudine. Incredibile, vero?
GIPHY App Key not set. Please check settings