Lo smartphone oggi racchiude quasi la nostra vita tra foto, video, messaggi e app con dati sensibili, per questo i livelli di sicurezza raggiunti nel caso dovesse finire in altre mani crescono esponenzialmente. Come il riconoscimento facciale, che permette di attivare il telefono solo con il viso del proprietario; ma cosa succederebbe se dovesse accadere qualcosa al nostro viso?
Il grande campione
A raccontarlo è il campione olandese di kickboxing Ricardo Verhoeven che ha portato a casa per la decima volta il titolo mondiale ma pagando un prezzo molto alto. L’incontro del 24 ottobre contro il belga-marocchino Jamal Ben Saddik ha visto un campione in ottima forma dopo un inizio un po’ scarso ma uscito con varie ferite al volto di cui una che gli è costata addirittura la vista all’ occhio sinistro per tutta la durata dell’incontro.

I colpi infatti sono stati tali all’inizio che si è talmente gonfiato da non permettergli di vedere nulla.
In seguito ha confessato a De Telegraaf:
Ha fatto male? Sì. Senti ogni colpo, ma come combattente dai un posto agli stimoli del dolore. In un certo senso li spegni.
Un incontro importante che è seguito ai due precedenti che hanno acceso la rivalità tra i due sportivi, ma di cui il campione aveva dichiarato:
Non sono una persona piena di odio e sono sempre aperta a far funzionare le cose lisce. Dopo la mia vittoria nel 2017 ci ho già provato, ma Jamal non ha voluto. Con la rivalità riempi gli stadi, ma a un certo punto devi anche lasciar andare le cose. Se sei sempre arrabbiato, ci vuole molta energia.
Che succede se…

In seguito all’incontro ha fatto molto sorridere il siparietto di Rico che ha dimostrato davanti ai giornalisti come il suo telefono a causa dei colpi addirittura non riuscisse a riconoscere il suo viso:
Ho un telefono con riconoscimento facciale? Sì, per coincidenza. Cercherò subito di vedere se funziona ancora…No. La faccia non corrisponde.
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