Uno dei crimini più orrendi è la violenza, l’abuso sulle donne, lo stupro, per intenderci. E purtroppo a volte capita che questo avvenga tra le mura di casa, in famiglia, da chi dovrebbe esserci vicino e proteggerci. Ci sono casi in cui sono gli stessi familiari, come un padre o un fratello, a violentare le donne di casa, spesso bambine.
L’incesto
Come la triste storia venuta alla luce pochi giorni fa in Galles e riportata da alcuni media. Una bambina di 12 anni è stata portata in ospedale in preda a forti dolori allo stomaco e qui ha dato alla luce un bambino, frutto della violenza del suo stesso fratello.
Giunti in tribunale gli avvocati dei ragazzi hanno riportato i dettagli, ovvero che le violenze sarebbero iniziate quando lei aveva solo 11 anni e lui 14, in una famiglia definita disfunzionale e con “confini sessuali sfocati”. L’ostetrica avrebbe detto poi che la bambina sembrava non essere nemmeno consapevole di ciò che le stava accadendo né tanto meno di aver avuto rapporti se*suali con il fratello.
Il ragazzo avrebbe confermato che tutto si sarebbe svolto un’unica volta, quando i genitori non erano presenti e i due fratelli stavano lottando assieme per poi iniziare a baciarsi e spogliarsi, ma che non ci sia stata violenza.
La difesa
L’avvocato del ragazzo ha affermato, come riporta il Sun, che:
era chiaro che entrambi erano stati sottoposti a “un’educazione disfunzionale, negligente e potenzialmente abusiva”, in cui i loro genitori hanno rinunciato al controllo e che il ragazzo era stato regolarmente esposto alla pornografia in casa da quando aveva 10 anni.
Inoltre ha sentenziato: “I bambini sono il prodotto della loro educazione e dell’ambiente a cui sono esposti”.
Una storia tristissima in cui i soli colpevoli sono gli adulti assenti.
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